Logistica oggi

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LOGISTICA OGGI

Molte aziende hanno compreso che è necessario un nuovo e diverso approccio alla gestione logistica e che occorre percorrere il lungo e difficile cammino di avvicinamento alla sua gestione strategica, adottando logiche che rendano anche la logistica uno strumento di creazione del valore e di vantaggio competitivo per operare in contesti sempre più concorrenziali.

Si è dunque progressivamente affermata una maggiore consapevolezza della crescente importanza del ruolo della logistica nelle strategie e nell’operatività aziendale, comprendendo come essa, tradizionalmente relegata a mera esecuzione di attività di trasporto e stoccaggio, rappresenti in realtà un tassello di un sistema più complesso di processi decisionali, che travalica le singole mura aziendali per coinvolgere tutti gli attori di una rete di aziende e attori diversi che concorre alla produzione, distribuzione e vendita di un prodotto o di un servizio.

Se si è maggiormente diffusa tale consapevolezza, non altrettanto si è diffusa la competenza necessaria per gestire al meglio tale nuova realtà, ed in questo senso ritengo utile porsi la domanda: che cos’è oggi la logistica?

Le brevi considerazioni che seguono mi hanno portato, nei moti anni di insegnamento al Politecnico di Torino su questo tema, ad allontanarmi da alcune definizioni canoniche e tradizionali ed a sviluppare un approccio al tema più coerente alle singole realtà di paese, di settore e di specificità dimensionale delle aziende coinvolte per quanto relativo in particolare alle competenze necessarie a livello manageriale e operativo.

Che cos’è la logistica oggi?

Il termine logistica (dal verbo francese “loger”, che significa “collocare, sistemare”) è ormai entrato nell'uso comune, esattamente come il marketing, la produzione, l'amministrazione, il controllo di gestione e tutte le altre funzioni aziendali.

Quando in azienda o nel parlare quotidiano si usa il termine “logistica”, ognuno di noi si crea nel proprio schema mentale una specifica visione. L'immagine che ne nasce non è quasi mai unica e condivisa, e non è ben definita nel sentire quotidiano e nella cultura aziendale, come invece lo sono in genere le altre funzioni aziendali.

L'Amministrazione si occupa della contabilità, delle banche, dei pagamenti, dei finanziamenti, del bilancio ecc.; il Commerciale si occupa delle vendite, del marketing, del pricing dei prodotti da vendere, ecc.; gli Acquisti si occupano di acquisire beni e servizi, dei costi di acquisto, ecc.; la Produzione si occupa del processo di trasformazione di materiali in prodotti, delle distinte-base, dell'assemblaggio, del controllo qualità, della gestione di stabilimento, ecc.; il Personale si occupa di politiche retributive, di assunzioni, di organigrammi, di programmi di carriera, di comportamenti organizzativi ecc.

E la logistica? E’ solo il Magazzino, o solo i Trasporti, o solo gli Approvvigionamenti? O tutto insieme, e anche di più? Per poter rispondere a questa domanda, anzitutto occorre forse definire meglio di cosa si occupa la Logistica. Anche in questo caso i tentativi di codificazione e la definizione che vengono date sono spesso molto articolate e non del tutto concordi.

L'ambito operativo della logistica in realtà è ampio e si adatta alla dimensione e all'attività dell'azienda. C'è la logistica che si occupa di gestire solo il magazzino, c'è quella che gestisce solo i trasporti, c'è la logistica che gestisce entrambi e c'è la logistica che oltra a queste aree di operatività gestisce anche gli approvvigionamenti o gli acquisti.

Sta di fatto che anche nella sua dimensione più elementare e tradizionale, in ogni caso, la logistica si occupa di gestire movimenti, giacenze e trasferimenti di merci.

Quindi essa si inserisce, sia organizzativamente che funzionalmente, nell'area aziendale delle Operations: con questo termine si indicano le attività aziendali che lavorano sulla parte "fisica" del business; quelle appunto della Produzione e della Logistica che manipolano, trasformano, trasportano e custodiscono le merci.

In tempi relativamente più recenti , parliamo a datare dagli ultimi decenni del secolo scorso, il mutamento del quadro macroeconomico a livello mondiale, il rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione, la globalizzazione, la digitalizzazione e l’intensificarsi della concorrenza, hanno portato ad un’evoluzione della logistica a favore delle nuove prospettive offerte dalla logistica integrata, e quindi alle teorie e alle prassi caratteristiche del Supply Chain Management (gestione della catena di fornitura).

Il concetto di logistica integrata va allora oltre quello tradizionalmente inteso come insieme di procedure per la sola movimentazione dei materiali e dei prodotti. Il suo significato si è ampliato fino ad abbracciare tutte le funzioni d’impresa, comprendendo anche le infrastrutture e le procedure che gestiscono i flussi fisici e informativi che interessano non solo la singola azienda ma l’insieme di aziende che connotano una filiera o una rete interrelata di flussi di materiali e informazioni per i diversi stadi di trasformazione e trasporto e che iniziano con il reperimento delle materie prime, in senso ampio, e terminano alla consegna del prodotto finito o all’erogazione del servizio.

Il concetto di Supply Chain sta quindi ad indicare l’insieme dei flussi fisici, informativi, finanziari e know-how integrati, gestiti e coordinati, sviluppati in reti di aziende tra loro collegate la cui finalità primaria è quella di fornire un servizio al cliente finale, garantendo competitività sul mercato. L’ulteriore e recente contributo ad una sua evoluzione specie nella prospettiva della più ampia e completa integrazione dei flussi informativi sia in logica verticale all’interno di ogni singola azienda e sia in logica trasversale tra le varie aziende collegate nella rete di fornitura è legata alla trasformazione digitale; questa ha fatto sì che oggi si parli di Supply Chain 4,.0 e dell’apporto che le specifiche piattaforme digitali che collegano tra loro i vari attori della rete possono dare in termini di integrazione e competitività.

 

Di Ettore Maraschi